Robert Kennedy ed il suo discorso sul PIL

Oggi come post posso solo citare uno dei più grandi politici che gli USa abbiano mai avuto : Robert Kennedy.
Ucciso prima di essere eletto , forse perchè aveva idee talmente rivoluzionarie da non essere capite ed accettate.
In EU non ci si rende conto che non si possono solo guardare i dati di crescita, del PIL, dei debiti per combattere la crisi. Servono anche interventi sociali capaci di non idistruggere lo Stato Sociale e soprattutto non dimenticarsi che la salute, l'aria e la qualita della vita non si misurano con il reddito procapite.
Abbiamo viaggiato 30 anni con l'acceleratore ed adesso non ci capacitiamo che per sopravvivere serve tirare il freno affinchè l'andatura però si normalizzi servirebbero soluzioni più ragionate , sociali e di prospettiva per evitare che da 100 km/h si passi a 0 in pochi secondi, infatti c'è il rischio di sbandare e farsi molto male.

(Robert Kennedy)

Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani".