Che fine farà L’europa?


Voci, rumors, report di banche d’affari, BTP day ….ormai i giorni passano ed ognuno inizia prevedere sinistri orizzonti e catastrofici epiloghi di questa Europa economica che a Gennaio festeggerà 10 anni!!!!
Potremmo dire che è un adolescente con molti problemi la nostra Europa, ma come succede nelle migliori famiglie gran parte dei problemi sono dovuti alla mancanza di istruzione e regole fatte dai genitori.


A queste mancanze si aggiungono poi situazioni di sistema che stanno aumentando di mese in mese che come è già stato analizzato altre volte sono causa di sistemi sbagliati basate sul consumismo , il pensiero che i mercati emergenti non riuscissero ad emergere e che il debito finanzia la crescita.
Ecco un' esempio

(AGI) Roma - L'economia globale si e' "deteriorata significativamente" rispetto al maggio scorso e "al momento la crisi dell'area euro rappresenta un rischio per l'economia globale". E' questo, in sintesi, il giudizio che l'Ocse traccia nel suo ultimo Economic Outlook sull'andamento dell'economia globale. "Le economie avanzate - si legge nel rapporto - stanno rallentando, l'area euro e' in leggera recessione"

Le preoccupazioni sulla sostenibilita' del debito sovrano dell'Unione monetaria europea sono in forte aumento.
Oggi perciò si cerca di capire se veramente l’idea che tutto è ormai prossimo alla fine ha un senso oppure è la solita fantasia dei potenti, della speculazione e delle banche che cercano di fare soldi sfruttando le debolezze e l’ingenuità dei risparmiatori.
Le ultime degli analisti del Financial Times danno ormai 10 giorni all’Europa ossia il meeting del 9/12/2011 in cui si dovrà decidere se questa Europa così com’è ha le basi epr resistere a avvoltoi e recessione oppure la favola è finita e l’onda lunga dello Tsunami distruggerà tutto.
Perché questo pessimismo, questi avvenimenti parlano da soli :

• Il rialzo dei tassi dei paesi core,
• il fallimento dell'asta tedesca (della scorsa settimana)
• l'incremento dei rendimenti dei titoli di stato spagnoli e italiani a breve termine
• L’Italia deve piazzare a gennaio 2012 80 Mld di BTP a media scadenza che se avessero tassi al 7% darebbero il giro al Bel Paese
• Nel 2012 scadono 550 mld di Bond Bancari
• La contrazione dei finanziamenti per le banche
• Il ritardo sulla decisione sugli Eurobond
• Recessione 2012 aerea Euro -0.5% / -1 %

A questo punto a vedere pessimista le soluzioni a breve- medio termine ( dato che sul lungo come dice Keynes saremo tutti morti…) sembrano rispecchiare poche possibilità e tutte con risultato finale di un’ uscita o dei paesi detti solidi o dei paesi detti PIIGS!!!
Eccone alcune che circolano tra gli esperti economisti ( tra cui Roubini e compagnia .. )

1. Emissione di eurobond+ Quantitative easing stile Usa . questa scelta porterebbe ad un rapido incremento delle quotazioni di borsa, ribasso dei tassi di interesse e confidenza di aver risolto il problema. Da capire cosa succederà tra 3 anni per esempio quando i debiti saranno gli stessi, la crescita sempre nulla e paesi come Grecia e Portogallo con problemi strutturali enormi e zavorre per L’Europa.

2. La Germania esce, creazione di un supermarco, ad essa si potrebbero allineare poi Finlandia Austria e Olanda, ma cosi facendo l’ euro collasserebbe su stesso perché troppo debole e senza più motivo di esistere. Su questa possibilità uno studio svizzero conferma questo passaggio costerebbe alla Germania circa un 25% del PIL il primo anno e circa mezzopunto per gli anni a seguire. Perché? IL super Marco si rivaluterebbe contro l’Euro di circa un 30% e le banche tedesche cariche di asset in Euro finirebbero in disgrazia. E lo Stato dovrebbe pagare cifre indicibili per sostenere il tutto.

3. L’Italia esce. Forse non da sola ,ma con tutti i paese del Sud Europa, dando vita di nuovo alle monete nazionali ,svalutazione, inflazione galoppante e grossi problemi socio poiltici.Anche in questo caso l’Euro cessa di esistere perché i paesi cosi detti forti dovrebbero competere con monete svalutate e e debiti dimezzati
La soluzione forse più vicina alla realtà è la numero 1 , ma non penso possa risolvere la questione se non solo a breve. Inondare i mercati di liquidità è quello che chiedono le banche ,ma che senso avrebbe per tutti i problemi sociali, politici e fiscali che oggi

Il mio nome è Bond …EUROBOND



In questo weekend i Rumors sull’Euro sono stati i seguenti :

• FMI ha stanziato 600 mld di euro per eventuali problemi dell’Italia a Tassi del 4%
• Moody’s dichiara che la caduta dell’Eurozona non è più un fatto impossibile
• Citigroup e J.P.Morgan dichiarano che esistono il 50% delle possibilità di caduta dell’Euro
• La Bank of England ha annunciato a tutte le sua ambasciate straniere di prepararsi all’eventualità di scontri di piazza per la caduta dell’Euro
• Girano voci che la Germania abbia dato ordine a 2 società svizzere di stampare Marchi tedeschi

Di questi tempi , però, economisti e studiosi di vario genere sono tutti concentrati su un unico prodotto finanziario l’Eurobond.

Come dice la definizione di wikipedia:

Il termine inglese per le eurobbligazioni è eurobond. La coincidenza terminologica non deve creare confusione con gli eurobonds, con cui, nel contesto della crisi del debito sovrano dell'area monetaria dell'euro, nell'estate 2011, si indica la proposta di creare obbligazioni del debito pubblico dei Paesi facenti parte dell'eurozona, emesse da un'apposita agenzia dell'Unione Europea e garantite congiuntamente dagli stessi Paesi dell'eurozona[4]( http://it.wikipedia.org/wiki/Eurobbligazione)

si tratta di emissioni obbligazionarie emesse non da stati ,ma da un ente superpartes della BCE.
Il discorso sembra concentrarsi sulla possibilità di permettere a paesi in difficoltà quali i PIIGS o i periferici che ultimamente stanno collassando come l’Ungheria di fruire di credito senza doversi soffocare con % d’ interessi altissimi.


Ogni 1% di aumento per l’Italia si hanno extra costi di 19 mld di euro che vanno a soffocare la crescita è visto che i rendimenti a 10 anni ormai hanno raggiunto la media del 7% potete immaginare cosa vuol dire avere una possibilità di finanziarsi al 2/ 3 % . Si tratta di risparmi mal contati di 80 mld anno.


Solo una persona o meglio una scuola di pensiero è contraria : Angela Merkel e i suoi fidati tedeschi studiosi della repubblica di Weimar.
Si, una scuola ed un pensiero concentrato sulla paura di inflazione, il rigore dei costi e la revisione costate del costo del denaro che deve salire ad ogni punto di inflazione per paura che si venga sommersi dall’erosione del potere d’ acquisto.
Altro punto dolente citato dai tedeschi è la naturale perdita del potere come Stato nazionale: oggi ogni bond è emesso facendo riferimento alla migliore economia / debito del mondo….la Germania.
Con l’emissione di Eurobond difficilmente la Germania sarà protagonista , anzi sarà costretta suo malgrado a prendere soldi in prestito non allo 1.25 % ,ma bensi al 3 %!!!!!
Numeri che fermerebbero la locomotiva tedesca, che si sta affacciando ad un 2012 con la paura di una recessione pronta a colpire.


Un punto a favore di chi critica l’Eurobond però esiste ed è riferito alla fiscalità europea e alla possibilità di salvaguardare chi ha i conti in ordine rispetto alle cicale stile Italia e Grecia che invece navigano nel paese dei balocchi del debito.
Oggi la fiscalità europea varia dal 13% dell’Irlanda al 50% dell’Italia.
Inoltre Il potere tedesco , austriaco e dei vari stati virtuosi devono essere messi in evidenza cosi come le contropartite assicurative per accedere agli eurobond, in poche parole chi garantirà ai mercati la solvenza del debito?


La guerra è iniziata veramente, questi bond saranno veramente la cura per i mali europei o sono la solita panacea per curare con finta liquidità ( dato che la BCE non può stampare moneta) i vari interessi privati , bancari e nazionali nascondendo sotto il tappeto il vero problema dell’Europa?

• LA Germania vuole tenere la linea dura per far fallire l’EURO e distruggere l’Europa conservando la sua egemonia?
• Gli stati uniti hanno paura di un collasso dell’Euro che ruberebbe la scena al dollaro e per questo spingono con gli EUROBOND ?
• Senza Europa dopo un fallimento sistematico Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, saprebbero rialzarsi come la Thailandia nel 1997 , La Russia del 1998 e l’Argentina del 2000 o sarebbe l’anticamera dell’inferno?

Tutte le risposte a queste domande e ai problemi dell’Europa e del capitalismo oggi sono molteplici, ma li vedremo su questo blog in maniera più approfondita nei prossimi giorni.

Teleriscaldamento : Torino la prima città d’Europa


Torniamo come da progetto iniziale del Blog anche a parlare delle cose che funzionano in questo paese e che ogni tanto sembrano inl linea con l’evoluzione di altri paesi europei considerati migliori di noi.
Torino sta piano piano abbandonando il riscaldamento domestico tradizionale a gas metano con nuovi fonti di energia più green.
La nuova centrale Iren di Torino permetterò di migliorare le condizioni dell’aria cittadina con minori emissioni di gas tossici, se poi si volesse ancora migliorare si potrebbe scaldare l’acqua magari con biomasse per diminuire ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili
Qui sotto i dati per quanto riguarda la centrale :

-La nuova centrale ha una potenza di 400 Mw elettrici e 200 Mw termici e permette di servire una volumetria di 18 milioni di metri cubi, pari a circa 180 mila persone, consentendo di portare a 55 milioni di metri cubi la volumetria allacciata, per un totale di 550 mila abitanti, pari al 55% degli edifici.
-In termini energetici la centrale Torino Nord consente un risparmio annuo di 100 mila tonnellate equivalenti petrolio che si aggiungono alle 200 mila annue risparmiate con la centrale di cogenerazione di Moncalieri. Per quanto riguarda i benefici ambientali, il nuovo impianto consente una riduzione annua di 130 tonnellate di ossidi di azoto, 400 tonnellate di ossidi di zolfo e 17 di polveri. L’investimento complessivo del progetto è stato di circa 500 milioni di euro.

Mutui: aumenta la richiesta per avere solo liquidità

Mutui.it ha analizzato oltre 25 mila preventivi di mutuo compilati sul sito negli ultimi mesi, scoprendo che il 4% delle domande riguarda la richiesta di mutuo liquidità. L’ad di Mutui.it, Alberto Genovese, ricorda in proposito che “il mutuo liquidità rappresenta, per sua natura, una tipologia di finanziamento molto particolare, che necessità di un’affidabilità patrimoniale e di maggiori garanzie rispetto ad un tradizionale mutuo prima casa”.La cifra media richiesta per questi finanziamenti è pari a 116 mila euro, con la quale si arriva ad ipotecare come garanzia poco meno della metà del valore della casa. La durata media della richiesta è di 20 anni, mentre il tasso variabile è più ricercato del tasso fisso. L’età media del richiedente è di 40 anni.Si tratta di una tipologia di finanziamento che permette di disporre di un capitale di almeno 50 mila euro senza giustificarne l’impiego, che di solito consiste in spese non previste, anche a carattere sanitario, o per la ristrutturazione della casa. Il mutuo liquidità è strettamente legato anche alla professione del richiedente: un lavoratore dipendente arriva ad ipotecare fino al 70% del valore della casa, mentre un libero professionista si ferma al 50% del valore. Infatti, le domande di preventivo arrivano perlopiù (il 76%) da lavoratori a tempo indeterminato, mentre i liberi professionisti sono appena il 17%. (http://www.abcrisparmio.it)

Notizie come queste consolidano il fatto che l’Italia ormai sia in preda ad una crisi lavorativa ed economica massacrante. Una ridistribuzione del reddito insignificante, l’aumento della CIG e i licenziamenti facili stanno mettendo in ginocchio la classe media degli impiegati.
Salari ormai fermi da 5 anni ed un potere d’acquisto che si è ridotto per le tasse e l’aumento di alcuni beni di prima necessità quali i carburanti e il cibo per il quale non esiste controllo della filiera; stanno erodendo il capitale.
Servono nuove misure per risparmiare dal sacrificio chi paga il 42 % di tasse da sempre e non può scampare alle pinze dell’aumento di esse.

Recessione alle porte…Dall’Asia, via Europa fino agli USA


L’indice HSBC flash manufacturing purchasing managers' index (PMI), indicatore sull’attività industriale cinese, ha registrato un calo a 48 a novembre, i minimi dal marzo 2009. A ottobre la lettura finale era a 51. Si ricorda che numeri al di sotto dei 50 indicano contrazione.

Continua la discesa del Hong Kong Hang Seng Index che da inizio anno ha perso il 18 % e nell’ultimo mese ha già bruciato un 4 %.
L’indice HSBC come dall’articolo in alto denota valori sotto la media dei 50 punti che significa contrazione dei consumi e delle vendite in export che in Cina fanno da padrone per alimentare un Pil che 4 anni fa cresceva al 15 % anno e adesso si attesta un + 7%.
La Cina per molti sembra un paese lontano con problemi differenti dai nostri, alta liquidità , 1,1 mld di persone e un anzianità che nel 2020 sfiorerà il 50% della popolazione.
La Cina sembra lontana,ma è un buon termometro di quello che poi accadrà in EU e in Usa , perché i prodotti fabbricati in medio oriente servono nostro malgrado ai mercati europei e statunitensi.
Sotto la dichiarazione di uno strategista di Samsung Securities.

Quello che stiamo vedendo è uno stallo della crescita Usa", ha detto a Bloomberg Viktor Shvets, strategista per Samsung Securities Co. "L’eurozona è chiaramente impostata verso la recessione".

"Se c’era una cosa su cui potevamo sperare di fare riferimento in questi giorni scuri e incerti, era la continua crescita dell’economia cinese. Report come questi colpiscono duramente le speranze e il sentiment", ha detto al Wall Street Journal Chris Hunter, corporate dealer per Western Union Business ad Auckland.
Come vi abbiamo già annunciato in Europa sta iniziando una fase di recessione e l’Italia sarà una delle sue protagoniste, già vittima di una crescita vicina allo 0 , adesso viaggia spedita verso un -2/-3%, cifre da fare impallidire i migliori ottimisti.

Combattere una crisi di debito con una recessione è come andare a pesca di squali con il retino.

Il mondo capitalistico,come già spesso citato in passato ha basato sul debito la crescita pensando che fosse infinita, ma ad oggi si sta iniziando a capire che erano altre le ricette:



• Crescita sostenibile basata sullo sfruttamento di energie rinnovabili e non per forza legati al combustibile fossile
• Stipendi e salari più alti per indurre le persone a consumare e risparmiare
• Maggiori Beni durevoli di migliore manifattura e non usa e getta solo per alimentare il consumismo
• Diminuzione di finanza all’interno dell’industria a discapito di manufacturing ed innovazione
• Ritorno alla protezione di brevetti ed innovazione a favore della super produzione in Asia
• Miglioramento della qualità delle università
• Abbandono della ricerca forsennata di top manager , con MBA e super stipendi per fare lavori in cui serve esperienza sul campo : Manufacturing, design, gestione di linee produttive, logistica intermodale.


Senza queste soluzioni o altre di questo tipo, la recessione sarà un lungo tunnel con cui dovremo convicere per anni, o forse sarà lo stesso iniziato nel 2008, quando però tutti pensavano fosse la solita bolla prodotta dall’iper produzione, invece alcuni si erano già accorti che era una double deep causata da diversi fattori : eccessiva produzione, troppo debito, finanza distruttiva, crisi delle posizioni lavorative, politiche di tassi d’intesse folli e sfruttamento dei paesi non sviluppati.

Iva, Ici, Ires e carte di credito ecco le misure di Monti: Lacrime, Lacrime e poi Lacrime



Dopo l’insediamento di Monti i facili entusiasmi e tempo di tornare sulla terra. Di vedere in faccia la realtà e concentrarsi su quello per cui è stato scelto il Professore.
Non pensavamo solo che con la caduta di Berlusconi l’Italia si raddrizzasse in 5 minuti e senza le lacrime promesse vero? Infatti da Dicembre in poi ( sempre che i le camere decidano di votare queste misure) avremo nuove tasse da pagare ed alcune piccole riforme che dovrebbero risanare le casse dello stato.
Risanare le casse però vuol dire svenare il popolo, dalle prime battute sembra che le famose riforme per adesso siano rimandate, che la priorità siano nuove tasse, ma se cosi fosse il nostro potere d’acquisto in un anno scenderebbe del 10%!!!!!! Con queste cifre altro che ripartenza dei consumi un paese come l’Italia che sul normale cresce del 0,5% avrebbe una recessione sicura del -3% senza troppi problemi.

Tutti parlano dei nuovi tagli e nuove tasse e allora vediamole insieme:

1) ICI - La casa è entrata da subito nel mirino del nuovo esecutivo, a partire dal ritorno dell'Ici. Per il momento l'ipotesi più probabile è una sua 'trasformazione' in senso federalista. Potrebbe chiamarsi Imu, l'imposta municipale unica prevista dal decreto sul fisco municipale. Quello che è pressoché certo è che questa nuova imposta non sarà identica alla vecchia Ici abbandonata nel 2008. Più facile che si tratti di un'imposta progressiva: crescerà in base al valore dell'immobile o al numero di immobili posseduti dallo stesso contribuente.

Tassa sulla prima casa come in ogni paese occidentale, da aggiungere che da Roma in giù metà delle case sono abusive, per questo motivo o si fa sul serio o pagheranno sempre i soliti.

2) RENDITE CATASTALI - La scure sugli immobili non si fermerà all'Ici. Monti sta infatti studiando anche una revisione delle rendite catastali, l'indicatore sul quale vengono calcolate tutte le principali imposte sulla casa. Nate nel 1988, sono state aggiornate nel lontano 1992, quando i valori di mercato erano lontani anni luce da quelli attuali. Il calcolo è piuttosto semplice: viene attribuito a ogni vano dell'immobile un valore di rendita, che moltiplicato per il numero dei vani, dà il valore dell'immobile. Su questo valore si ottiene la base imponibile per il calcolo dell'Ici. Una simile revisione sanerebbe tutte quelle situazioni in cui, specie nelle grandi città, appartamenti nel centro storico sono ancora classificati come 'popolari' e dunque pagano un'Ici più bassa degli immobili in periferia.

Meno Male altrimenti ci sono case del 1970 che pagano meno di monolocali costruiti nel 2010!!!

3) RES - In ottica federalismo si sta studiando la Res, già prevista nel decreto del governo Berlusconi. Si tratta di una nuova imposta locale finalizzata a finanziare i servizi locali e la raccolta dei rifiuti. Nel mirino del fisco finirebbero anche gli inquilini e chiunque occupi un'abitazione e abbia la residenza nel Comune.

D’accordo con queste tasse,ma devono essere allineate all’efficienza regionale, se una Regione riesce ad essere con i conti in ordine deve abbattere questi cosi. Immagino già a quanto ammonterà a in Sicilia Calabria e Campania..

4) IVA - A tre mesi dal ritocco di Tremonti (21%), l'aliquota ordinaria dell'imposta sui consumi potrebbe salire ancora. Monti sta pensando a un nuovo aumento di uno o due punti e, pare, anche all'aumento di un punto per l'aliquota ridotta del 10 per cento (che colpirebbe anche i beni alimentari di prima necessità).

Pessima mossa, i consumi in questa maniera in 2 mesi subirebbero un aumento del 4% e soprattutto bollette e altri beni come la benzina continuerebbero ad aumentare senza sosta!!

5) IRPEF - E qui veniamo alle buone notizie, quelle per la crescita. Come contropartita delle tasse su case e consumi, il premier starebbe prevedendo di ridurre i primi due scaglioni di Irpef al 22 e 26 per cento. La riduzione sul tavolo sarebbe di un punto.

Ottima scelta, alcune entrate devono ritornare alle tasche degli italiani per farli spendere se no i consumi si fermano in 3 mesi!!

6) PENSIONI - Il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo è praticamente scontato e dovrebbe riguardare tutti e avvenire pro-rata. Il funzionamento è semplice perché funziona come un libretto di risparmio: il lavoratore mette da parte annualmente il 33% del proprio stipendio (i lavoratori autonomi il 20%). L'interesse sul capitale versato è legato alla dinamica quinquennale del Pil e all’inflazione. Alla data del pensionamento, al montante contributivo rivalutato si applica un coefficiente di conversione che cresce con l’aumentare dell' età. Potrà essere consentito il pensionamento anticipato a prima dei 63 anni, ma in questo caso l’assegno mensile verrebbe ridotto proporzionalmente.

Tutti al sistema contributivo e aggiungerei rivedere le pensioni d’invalidità , che in alcune regioni hanno % mostruose ( ved Campania e Sicilia) , gestione del TFR e performance dei Fondi che garantiranno il nostro futuro.

7) LOTTA ALL'EVASIONE - Nei piani di Monti c'è anche l'intensificazione della lotta all'evasione che partirà dal denaro elettronico. Si parla di un tetto più basso ai pagamenti con i contanti, abbassando l'attuale soglia da 2.500 euro a 500-350 euro, al di sopra della quale non si potranno usare le banconote. Questa misura nelle intenzioni sarà accompagnata dall'eliminazione delle commissioni sull'uso delle carte di credito

Qui si che ci divertiamo con mezza italia che paga contanti e fanno girare il nero degli incassi. Vediamo se le regole varranno per tutti e partiranno i controlli incrociati con i redditi dichiarati da 15,000 euro e poi comprano le BMW.

I problemi Americani e Europei : Il debito e la moneta da stampare


Se la Bce non mette mano al portafoglio, si rischia la catastrofe finanziaria. Potrebbe essere una questione di settimane o addirittura di pochi giorni, ma molto presto rischiamo di assistere inermi al default di Spagna e Italia.
Le strade per uscire dall’impasse indicate da Buiter sono due. La prima, definita "teorica", prevede un aumento del Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria a 3 mila miliardi di euro. La seconda, quella auspicata, è che la Bce si faccia carico dei debiti sovrani, acquistando titoli di debito sul mercato secondario.(www.bloomberg.com)



Ogni giorno sui giornali e nei talk televisivi , esperti , economisti e giornalisti di vario genere sembra che sappiano richiedere tutti la stessa cosa….Moneta!
Stampare moneta sulla falsa riga della Fed, BOE o BOJ che stanno cercando di superare i propi limiti di crescita e i debiti stellari con la semplice emissione di yen , dollari e sterline.
Ma è proprio questa la soluzione o è l’ennesimo pagliativo per dare vita alle forze bancarie che egli ultimi 7 anni hanno prima creato il mostro della crisi finanziaria e poi di conseguenza hanno chiesto soldi statali per andare a risanare quei bilanci marci di armi di distruzione di massa detti CDS e mutui subprime?
Non è una situazione semplice quella attuale, gli stati occidentali sono in recessione con una media di crescita nel 2012 stimata del 1,6 % contro quelli in via di sviluppo del 9 % ( fonte Bloomberg), i problemi del debito sono focalizzati in quelle economie dette forti che negli ultimi 40 anni hanno visto una crescita ed uno sviluppo continuo senza mai porsi la domanda di quando tutto questo sarebbe finito.
Oggi però la richiesta continua di stampo di moneta da parte delle banche centrali non è la soluzione , ma solo la possibilità di dare altra forza a quelle istituzioni che hanno creato un salasso e dato vita ad un sistema che ha potenziato la finanza a discapito dell’industria.
Soldi alle banche per recuperare le perdite, ma i soldi dovrebbero servire a far crescere i paesi ?A dare vita ad un welfare migliore e a garantire che la ricerca continui a dare i suoi frutti?
La priorità invece sembra che sia sempre la stessa chi ha creato il mostro ha bisogno di energie per tenerlo in vita altrimenti potrebbe portarsi dietro una catastrofe ancora più grande. Almeno è questo che ogni giorno ci sentiamo dire , dato che nell’aria c’è ancora la paura di Lehman , della banca troppo grossa per fallire che invece fallendo ha scatenato l’inferno.
La colpa però forse non è tutta di Lehman e le catastrofi saranno grandi ,ma potrebbero dare vita a un nuova forma di capitalismo non più basata su leve finanziarie del 20 o 40 % , di debiti aziendali grandi 50 volte il fatturato, dividendi aziendali distribuiti anche con perdite di bilancio, bonus e stock option dei manager pari a 800 volte lo stipendio di un operaio.
Stampare moneta per dare soldi ai soliti noti e coprire gli errori del passato è un errore di se per se.
Stampare moneta per dar vita a nuove forme di tassazione del lavoro, per coprire il buco presente nell’assistenzialismo verso anziani e malati , creare zone lavorative , combattere la criminalità , lo spaccio , costruire infrastrutture, costruire nuove carceri, aumentare i soldi e le strutture della magistratura , investire su energie rinnovabili ….queste sono soluzioni degne di uno sviluppo sostenibile!

Monti e il nuovo Governo

In questi giorni si è chiusa la telenovela dei ministri dopo il mandato scontato al Presidente del consiglio Mario Monti.

Iniziano adesso 16/18 mesi di un governo tecnico non scelto dai cittadini, ma dalle basi differenti rispetto a quelli che ci accompagnano da almeno 30 anni.
L’Italia ed il suo governo hanno penso una missione nascosta ( per mandato della BCE e del FMI) ed una dichiarata, questo porterà nel migliore dei mondi possibile a riavere un paese capace di essere protagonista in ambito internazionale e recuperare credibilità finanziaria; nel peggiore dei mondi possibili a rendere lo stivale italico un deserto per le generazioni future.

Partiamo dalla missione nascosta

Non c’è dubbio che FMI, BCE e soprattutto Stati e hedge found abbiano il desiderio di non perdere i propri soldi. Piccoli sciacalli che hanno già distrutto la Grecia e che aspettano che la carcassa italiana sia appetibile. Il debito deve tornare ai proprietari e l’unico modo e ripagarli.
Come? Con grossi tagli, patrimoniali e tasse, per far rientrare quei capitali che daranno vita a nuovi rimborsi ed emissioni di Bot e CCT con maggiori garanzie.
Queste missioni saranno dure e senza scrupolo perché se hai un debito e non paghi sei messo male.

Ora la missione nota
L’Italia dopo 30 anni di buio ha bisogno di una cura da cavallo. Troppe parole al vento hanno permesso alla generazione dei nostri padri di vivere con più di quello che avevano : Pensioni , posti pubblici, scuole usate come aziende di collocamento, sprechi sanitari, evasione fiscale.
I figli oggi rischiano di perdere questo ed altro. Serve che questo governo abbia il coraggio di imporre riforme strutturali che diano vita ad una nuova crescita: riforma delle pensioni, tagli alla spesa pubblica e politica, riforma delle università , del lavoro, del welfare, delle tasse, della sanità, della ricerca.
Monti e Co. Non hanno scelte se useranno solo gli sforzi italiani per ripagare le banche , il deserto sarà prossimo perché le vie d’uscita ormai sono limitate

Corrado Passera Ministro dello sviluppo?


Fra pochi minuti avrriverà la lista dei ministri del nuovo governo Monti.

Un nome che circola è quello dell'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo: Corrado Passerà.

Vedremo se sarà vero

L’unico dubbio che mi viene in questo momento è quello di un polo di banchieri e bocconiani che gestiranno il nostro paese rendendo sempre più vere le voci che le grosse banche d’affari hanno commissionato l’Italia.

Chi vivrà vedrà…

Medioevo o Illuminismo


Finito il governo Berlusconi ed iniziato quello Monti, sembrava che di colpo i problemi dell’Italia si fossero volatilizzati in 5 minuti.
Il paese per pochi istanti ha pensato che in un discorso di dimissioni si potessero risolvere situazioni vecchie 30 anni .
La situazione del debito europeo ormai è solo uno degli aspetti che focalizzerà la nostra attenzione nei prossimi mesi, perché l’altra forse ancora più strutturale è legata al cambiamento radicale che dovremmo affrontare.

In questi ultimi anni, la finanza ed il turbo capitalismo ci han fatto credere che tutto era possibile e che vivere a debito, produrre più della domanda, risparmiare zero e non investire sul futuro ma solo sul presente fossero i nuovi dogmi della religione capitalista.

Ad oggi invece piano piano ci stiamo rendendo conto che queste profezie e parabole erano solo dei falsi miti, che i nostri genitori in alcuni casi , anche se più pazienti e lavoratori di noi, non sbagliavano cosi tanto rispetto ai guru di Wall street e delle banche.

Ci siamo fatti abbindolare dai soldi facili e dai bisogni inutili , senza considerare che senza sacrificio , non si ottengono i risultati. Nell’industria la leva finanziaria nei profitti e passata dal 8% degli anni 80 al 30 % degli anni 2000, le società sono tutte indebitate e pagano lo stesso dividendi..pur licenziando..

Oggi vedo due possibili scenari:

Il Medioevo e l’Illuminismo

Medioevo : Un ‘epoca in cui collasseremo su noi stessi, incapaci di mantenere il debito e allo stesso tempo incapaci di tornare indietro ai bisogni reali. Una finanza spinta che terrà le redini dell’industria, della politica sociale e della crescita dei paesi.

Illuminismo: La rinascita di alcuni ideali forti, che dai sacrifici nell’immediato imposteranno uno sviluppo sostenibile , legato magari a vecchi cardini quali la produzione, il lavoro e gli investimenti per la crescita; allo stesso tempo ci saranno nuovi ideali quali l’etica, servizi per i più deboli e un’attenzione al sociale maggiore di quella attuale…

A voi la scelta!

2012 in Recessione+ Governo Tecnico …preparatevi formiche!!



Stime
Il Prodotto interno lordo (Pil) del Vecchio continente per l'intero 2012 è previsto intorno allo 0,5% (contro il +1,18% stimato prima) e in lenta ripresa entro il 2013, nell'ordine dell'1,5%. Non si prevedono miglioramenti concreti sul mercato del lavoro e la disoccupazione non si muoverà dagli alti livelli attuali, intorno al 9,5%. L'inflazione dovrebbe ritornare invece sotto il 2% nei mesi a venire. Le previsioni di rallentamento economico non risparmiano alcun gruppo di Stati membri, anche se permangono divergenze nella crescita. Se da una parte c'è una Estonia, che crescerà di un 3,2% nel 2012 e di un 4% nel 2013, dall'altro c'è una Grecia che dovrebbe evidenziare un -2,8% l'anno prossimo e un +0,7% nel 2013. La Germania dovrebbe vedere il Pil migliorare dello 0,8% nel 2012 e dell'1,5% nel 2013 (contro stime precedenti di un +2,6% e di un +1,9% rispettivamente). Da segnalare che l'Irlanda dovrebbe espandersi dell'1,1% l'anno prossimo e di un 2,3% l'anno dopo, mentre l'altro malato d'Europa, il Portogallo evidenzierà un -3% nel 2012 e un +1,1% nel 2013.
Italia
Le stime di crescita dell'economia italiana sono state riviste al ribasso. Quest'anno il Pil è visto crescere dello 0,5% rispetto al +0,7% indicato a settembre e al +1% delle stime di primavera. Il prossimo anno l'economia dovrebbe segnare una crescita flebile dello 0,1% e nel 2013 dello 0,7%. Le nuove stime prevedono per l'Italia ancora un rapporto deficit/Pil dell'1,2% rispetto al pareggio di bilancio indicato dall'Italia. Per il 2011 confermata la stima del 4%, mentre per il 2012 è stato rivisto a 2,3% dal 3,2% delle stime di primavera. Il debito è atteso al 120,5% del Pil quest'anno, al 118,7% nel 2012 e al 118,7% nel 2013. (www.finanzaonline.com)


I dati di Finanzaonline, BCE, Banca d’Italia ed Ecofin parlano chiaro, il raggio di sole di questa primavera è stato solo un abbaglio …. la ripresa dal 2008 non è mai ricominciata.
Se la notizia fosse solo questa ci sarebbe da essere contenti, invece è peggio di quella che sembra.
Tutti i giornali riportano con entusiasmo la scelta di Monti nuovo premier italiano, niente da dire sulla persona e sulla competenza, quello che sarebbe da discutere è la sua missione.

Il paese Italia affronterà il prossimo anno e penso anche il 2013 un doppio fuoco incrociato , la recessione e l’obbligatorio risanamento dei conti pubblici.
In una situazione normale sarebbe quasi impossibile, in questa di decisa recessione è un missione al limite dell’umana sopportazione.

Andiamo con ordine.

Recessione:
Il mondo si accinge a vivere un caduta dei consumi e della produzione con valori che potrebbero toccare quelli del 2009, con Usa , Germania in deciso rallentamento e le economie emergenti Brasile, Cina e Turchia che non cresceranno più del 14% anno ,ma anzi affronteranno anche il problema dei consumi interni.

Risanamento Italiano
Goldman Sachs è decisamente immischiata e pronta con le altre banche a prosciugare l’Italia per avere indietro la parte del debito che è più a rischio.
Come fare a ripagare i creditori ? Con tagli lacrime e sangue , con annullamento della spesa pubblica ( welfare, sanità e istruzione) e con l’aumento delle tasse ( Patrimoniale, Iva, accise).

Inizia un lungo Tunnel dove solo i più preparati e robusti finanziariamente potranno resistere e quindi iniziamo a fare le formiche per non poter poi piangere come cicale.

THE END


THE END

Come disse onestamente Churchill: " Vi prometto solo sangue , sudore e lacrime”.
Cosi iniziò il discorso del primo ministro inglese all’inizio della seconda guerra mondiale e cosi dovrebbe iniziare il discorso dell’ormai nuovo Premier Monti domenica sera.
Ormai non c’è più scampo , il tempo delle chiacchiere è finito e anche se molti giornalisti non lo scrivono il futuro che ci aspetta non è di quelli rosei, anzi sarà più simile al colore rosso…
D’altronde 30 anni di scempi economici, politici e sociali hanno creato un debito di 1900 miliardi di euro una % di Debito /PIL pari a 120 % e da dati statistici non si cresce con un valore superiore al 90%.

Se ci guardiamo indietro vediamo

• pensioni di anzianità date con 25 anni di contributi
• assunzioni statali in esubero del 30%,
• evasione fiscale del 55 %
• Infrastrutture fatiscenti
• Investimenti in ricerca pari a zero
• Stipendi e costi della politica superiori del 30 % rispetto alla media Ue
• Incentivi sociali pari a zero
• Spesa sanitaria in disavanzo negativo
• Mancato federalismo
• Mancata distruzione della Mafia

Prepariamoci a pagare i debiti, perché se sei un debitore dipendi dai creditori e questi sono gli stati esteri , i fondi sovrani e hedge found e le regole d’ora in poi le detteranno loro .
Non pensate quindi che Bersani, Monti o Di Pietro abbiano voce in capitolo, loro saranno solo le braccia per operare,le menti controlleranno avranno i volti del FMI e dell’UE che gireranno per il nostro paese con cadenza trimestrale.

Collasso Finale


“Non c'è modo di evitare il collasso finale di un boom indotto da un'espansione creditizia. La scelta è solo se la crisi debba avvenire prima come risultato dell'abbandono volontario di un'ulteriore espansione del debito o più tardi con la totale catastrofe del sistema monetario coinvolto" (Ludwig Von Mises)

Partendo da questo spunto di Von Mises sembra che sia chiara l’attuale situazione economica italiana e non solo , dato che stanno vivendo momenti simili anche gli Usa, L’Europa occidentale e ben presto toccherà a qui paesi cosi detti emergenti.
La spinta continua a vivere a debito, pensando che le aziende e Stato potessero puntare invece che alla qualità del prodotto alla continua ricerca di credito per finanziare i loro fatturati ed aumentare gli utili , sta giungendo al termine.
Soprattutto in questi giorni è attuale il problema Italiano , ormai stretto nella morsa del debito è stato creato in 30 anni di squilibri politici e sociali, inventato da un a politica clientelare , basata non sul merito , ma solo sullo scambio elettorale.
Questa situazione non può continuare all’infinito e come scritto nella citazione qui sopra o si pone fine allo spreco o ben presto saremo costretti a fare i conti con strategie di uscita ben più stringenti, gli sprechi che fino ad oggi ci hanno regalato una vita agiata , diventeranno soggetti delle nostre maledizioni.
Pensioni, stipendi pubblici esagerati, pubblica amministrazioni, leggi mai applicate, evasione fiscale, lotta alla mafia, costruzioni e permessi edilizi compiacenti, leggi elettorali ad personam , poca meritocrazia, nessun investimenti nella ricerca, tagli alla scuola ……saranno pagati con i debiti dalla prossima generazione.
In questi giorni che il Governo traballa ,invece di pensare ormai al fantasma di Berlusconi ci sarebbe da capire come si vuole uscire da questa situazione e creare uno slancio di crescita ed una annullamento di debito pubblico che è stata la causa del nostro male.

Sciacalli alle porte


31/10/2011 Papandreu. Il primo ministro greco dichiara che sottoporrà al popolo greco un referendum per chiedere loro se voglio ancora o no far parte dell’Europa.
Le borse crollano e il mondo si chiede perché un gesto cosi insulso quando era stato appena approvato un piano di 8 mld per la Grecia.
La risposta è che se lui non può scegliere di andarsene da questa Europa di sciacalli francesi e tedeschi allora ci penserà il popolo che ha già in pancia :

Aumento dell’Iva dal 10 al 23%
Stipendi tagliati del 50%
Azzeramento delle tredicesime
Riduzione del 20% delle pensioni

Questa non è una soluzione, questo è un omicidio.
Il discorso di salvare la Grecia e poi forse anche l’Italia è far ritornare con minor perdite possibili, i grandi investitori, entrare nelle scelte dei governi nazionali per spolparli e poi farli fallire facendo crollare ogni possibile fascio di speranza di rialzarsi forse dopo 20 anni.
L’idea che mi viene in mente è quella della Russia nel 1998 , del fallimento pilotato garantito dal FMI, se cos fosse, le speranze di rimanere in Europa sarebbero legate direttamente a quelle di patire le pene dell’inferno.
Questa Europa cosi come è oggi è fallita, nessuna politica comune, fiscalizzazione e distribuzione delle ricchezze, leggi comunitarie assenti e soprattutto un duetto fronteggiato da Francesi e tedeschi che continuano a pensare di essere i più forti.