Iva, Ici, Ires e carte di credito ecco le misure di Monti: Lacrime, Lacrime e poi Lacrime



Dopo l’insediamento di Monti i facili entusiasmi e tempo di tornare sulla terra. Di vedere in faccia la realtà e concentrarsi su quello per cui è stato scelto il Professore.
Non pensavamo solo che con la caduta di Berlusconi l’Italia si raddrizzasse in 5 minuti e senza le lacrime promesse vero? Infatti da Dicembre in poi ( sempre che i le camere decidano di votare queste misure) avremo nuove tasse da pagare ed alcune piccole riforme che dovrebbero risanare le casse dello stato.
Risanare le casse però vuol dire svenare il popolo, dalle prime battute sembra che le famose riforme per adesso siano rimandate, che la priorità siano nuove tasse, ma se cosi fosse il nostro potere d’acquisto in un anno scenderebbe del 10%!!!!!! Con queste cifre altro che ripartenza dei consumi un paese come l’Italia che sul normale cresce del 0,5% avrebbe una recessione sicura del -3% senza troppi problemi.

Tutti parlano dei nuovi tagli e nuove tasse e allora vediamole insieme:

1) ICI - La casa è entrata da subito nel mirino del nuovo esecutivo, a partire dal ritorno dell'Ici. Per il momento l'ipotesi più probabile è una sua 'trasformazione' in senso federalista. Potrebbe chiamarsi Imu, l'imposta municipale unica prevista dal decreto sul fisco municipale. Quello che è pressoché certo è che questa nuova imposta non sarà identica alla vecchia Ici abbandonata nel 2008. Più facile che si tratti di un'imposta progressiva: crescerà in base al valore dell'immobile o al numero di immobili posseduti dallo stesso contribuente.

Tassa sulla prima casa come in ogni paese occidentale, da aggiungere che da Roma in giù metà delle case sono abusive, per questo motivo o si fa sul serio o pagheranno sempre i soliti.

2) RENDITE CATASTALI - La scure sugli immobili non si fermerà all'Ici. Monti sta infatti studiando anche una revisione delle rendite catastali, l'indicatore sul quale vengono calcolate tutte le principali imposte sulla casa. Nate nel 1988, sono state aggiornate nel lontano 1992, quando i valori di mercato erano lontani anni luce da quelli attuali. Il calcolo è piuttosto semplice: viene attribuito a ogni vano dell'immobile un valore di rendita, che moltiplicato per il numero dei vani, dà il valore dell'immobile. Su questo valore si ottiene la base imponibile per il calcolo dell'Ici. Una simile revisione sanerebbe tutte quelle situazioni in cui, specie nelle grandi città, appartamenti nel centro storico sono ancora classificati come 'popolari' e dunque pagano un'Ici più bassa degli immobili in periferia.

Meno Male altrimenti ci sono case del 1970 che pagano meno di monolocali costruiti nel 2010!!!

3) RES - In ottica federalismo si sta studiando la Res, già prevista nel decreto del governo Berlusconi. Si tratta di una nuova imposta locale finalizzata a finanziare i servizi locali e la raccolta dei rifiuti. Nel mirino del fisco finirebbero anche gli inquilini e chiunque occupi un'abitazione e abbia la residenza nel Comune.

D’accordo con queste tasse,ma devono essere allineate all’efficienza regionale, se una Regione riesce ad essere con i conti in ordine deve abbattere questi cosi. Immagino già a quanto ammonterà a in Sicilia Calabria e Campania..

4) IVA - A tre mesi dal ritocco di Tremonti (21%), l'aliquota ordinaria dell'imposta sui consumi potrebbe salire ancora. Monti sta pensando a un nuovo aumento di uno o due punti e, pare, anche all'aumento di un punto per l'aliquota ridotta del 10 per cento (che colpirebbe anche i beni alimentari di prima necessità).

Pessima mossa, i consumi in questa maniera in 2 mesi subirebbero un aumento del 4% e soprattutto bollette e altri beni come la benzina continuerebbero ad aumentare senza sosta!!

5) IRPEF - E qui veniamo alle buone notizie, quelle per la crescita. Come contropartita delle tasse su case e consumi, il premier starebbe prevedendo di ridurre i primi due scaglioni di Irpef al 22 e 26 per cento. La riduzione sul tavolo sarebbe di un punto.

Ottima scelta, alcune entrate devono ritornare alle tasche degli italiani per farli spendere se no i consumi si fermano in 3 mesi!!

6) PENSIONI - Il passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo è praticamente scontato e dovrebbe riguardare tutti e avvenire pro-rata. Il funzionamento è semplice perché funziona come un libretto di risparmio: il lavoratore mette da parte annualmente il 33% del proprio stipendio (i lavoratori autonomi il 20%). L'interesse sul capitale versato è legato alla dinamica quinquennale del Pil e all’inflazione. Alla data del pensionamento, al montante contributivo rivalutato si applica un coefficiente di conversione che cresce con l’aumentare dell' età. Potrà essere consentito il pensionamento anticipato a prima dei 63 anni, ma in questo caso l’assegno mensile verrebbe ridotto proporzionalmente.

Tutti al sistema contributivo e aggiungerei rivedere le pensioni d’invalidità , che in alcune regioni hanno % mostruose ( ved Campania e Sicilia) , gestione del TFR e performance dei Fondi che garantiranno il nostro futuro.

7) LOTTA ALL'EVASIONE - Nei piani di Monti c'è anche l'intensificazione della lotta all'evasione che partirà dal denaro elettronico. Si parla di un tetto più basso ai pagamenti con i contanti, abbassando l'attuale soglia da 2.500 euro a 500-350 euro, al di sopra della quale non si potranno usare le banconote. Questa misura nelle intenzioni sarà accompagnata dall'eliminazione delle commissioni sull'uso delle carte di credito

Qui si che ci divertiamo con mezza italia che paga contanti e fanno girare il nero degli incassi. Vediamo se le regole varranno per tutti e partiranno i controlli incrociati con i redditi dichiarati da 15,000 euro e poi comprano le BMW.

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