Il 2012 è stato un anno intenso , basato su paure rientrate ( vedi La Grecia fuori dall’euro, La Guerra in Iran e la grande depressione) e su alcune realizzate ( tasso di disoccupazione in EU del 10 %, perdita dei welfare, fine della politica in molti paesi come Italia e Grecia). E’ stato un anno capace di dare una svolta a certe idee e sistemi radicati nel pensiero occidentale, della paura di debiti ormai troppo grossi per essere onorati e di politiche economiche sempre più restrittive.
Il 2013 che si sta affacciando in fin dei conti incute timore, e gli appuntamenti che lo caratterizzeranno saranno :
1. Debito USA e Fiscal Cliff
2. Mercato delle Commodities
3. Debiti Mercati UE e Extra UE e PIL
4. Elezioni politiche in Italia e Germania
5. Mercati BRICS
6. Green economy
1) Debito USA e Fiscal Cliff: Il debito Usa veleggia oltre i 16 trilioni di USD e a breve il congresso dovrà decidere come fare a rientrare. Sicuramente si arriverà al mix Tasse + Tagli per accontentare tutti e non dover ricorrere a cambiare la costituzione Usa, ma questo fermerà almeno a inizio anno il rally delle Borse. Dopo di che in caso di dati macro inferiori ad una crescita del 2/2,5 % ci penserò la cara è vecchia FED inondando i mercati di dollari. Rimane il fatto che i debiti stanno ormai diventando chimere di numeri elettronici che non hanno senso. Tutti sanno che nessuno rientrerà mai. L’unico intervento e non aumentarli troppo. In Usa fermare il debito significa fermare la crescita è manca ancora l’applicazione della riforma sanitaria di Obama da 1000 mld in 10 anni.
2) Mercato delle Commodities: Oro sceso dopo i massimi 2012. Petrolio a 85 $ a barile possono dare segnali ottimistici, ma mentre la materia gialla salirà ancora a causa della domanda , per il petrolio, la contrazione economica potrebbe far respirare i consumatori e forse le nostre tasche . Tutto dipende anche dalla quotazione del $, in caso di problemi in Europa un suo rialzo è plausibile, altrimenti la Fed cercherà di tenerlo a 1,20/1,15 facendo immissioni di liquidità e comprando tresure a breve.
3) Debiti Mercati UE e Extra UE e PIL: eccolo il grande problema 2013. Italia, Grecia e Spagna rimangono problemi. Devono tagliare i debiti,ma le riforme attuate sono troppo deboli. Abbattere cifre del genere non è pensabile, se non svendere e privatizzare i gioielli di Stato. I mercati sembra che si siano calmati e non facciano più attenzione al debito in quanto tale. Se l’attacco di attenua si vivrà in stile Usa, altrimenti inizieranno le montagne russe con mercati a doppia cifra negativa. Rimane comunque al situazione di alti tassi pagati che fermano eventuali investimenti in paesi come l’Italia. Per quanto riguarda i Pil nazionali sono ancora tutti in contrazione e nello specifico l’Italia avrà dati pessimi che aleggiano su un -1/-1,5 % perché fino a quando non verrà alleggerita la pressione fiscale i consumi non partiranno. Quello che preoccupa il nostro paese in particolare è la disoccupazione. Grandi gruppi continuano con la CIG e per il prossimo anno non sarebbe strano vedere un 12 % di disoccupati.
4) Elezioni politiche in Italia e Germania: In Italia la situazione è complessa, una vera maggioranza non esiste, dato che sia PD e PDL non potrebbero governare. A questo punto le pressioni di UE e mercati potrebbero invogliare Mario Monti a tornare in campo per mantenere in vita l’Agenda iniziata 1 anno fa. Meteora impazzita Grillo, il comico genovese e il suo M5S potrebbero portare a casa il 15%,anche se una volta alle urne gli italiani potrebbero scegliere per l’usato sicuro. La dove Monti non decidesse di entrare nella bagarre politica , ci penseranno i mercati a farlo rientrare dalla finestra per non lasciare il paese con un vuoto politico. Germania,la Merckel rischia la poltrona, Pirati e socialisti non amano il suo spirito da crocerossina nei confronti di Grecia e dell’Italia. Se la Germania perdesse potere l’asse Germanico debole darebbe vita facile alle colombe europee e a Mario Draghi che negli ultimi colpi del 2012 ha dato il via all’Unione Bancaria Europea, che dovrebbe prevenire eventuali mosse azzardate di alcuni istituti e soprattutto cercare di armonizzare i Tier core delle banche.
5) Mercati BRICS : Cina in rallentamento a causa della crisi mondiale ma sempre in crescita del 7/8 % , e Brasile che corre,ma dovrà rallentare perché i redditi interni per ora non si allineano alla crescita e all’inflazione che sfiora il 7%. I nuovi mercati su cui puntare rimangono quelli con grossi giacimenti di materie prime : Russia, Australia e Canada, mentre sembra non fermarsi la corsa della Turchia dopo un 2012 da record con Pil a + 10 % e gli indici e i Fondi collegati che hanno performato a +60/70%. I mercati nuovi ormai sono quelli ossia Thailandia, Vietnam, Sud Africa, ossia stati con tasso giovanile elevato, industrie, boom immobiliare e possibilità di ripagare i debiti anche grazie alla svalutazione della moneta.
6) Green economy: sarà il 2013 l’anno giusto per la Green economy? I soldi per investire sono pochi,ma alcuni paesi come la Cina stanno pensando al futuro con impianti eolici e fotovoltaici enormi. Le auto però a parte le ibride non sembra che vogliano usare tecnologie alternative, forse a causa di un mercato troppo depresso. Per il resto gli stati occidentali dovrebbero risolvere quanto prima il problema rifiuti con % di riciclo vicine al 80 % il prima possibile. Il sentiment soprattutto con la conferma di Obama e che qualcosa di più in Usa si possa fare, in Italia purtroppo c’è ancora troppa ignoranza in merito. Su questo punto Kyoto o non Kyoto c’è da capire che la qualità della vita passa anche dalle innovazioni ed investimenti che possano permettere di vivere l’industria ed i servizi con maggiore focus verso la sustainability. ILVA insegna che il fatturato ed il menefreghismo politico su questo tema non curano poi le malattie.
Le conclusioni sono di un anno difficile, i mercati sembrano rifiatare per l’enorme liquidità immessa che ormai ha fatto saltare i fondamentali di molte quotazioni che non hanno alcun senso. I fondi comprano,ma l’economia reale è differente. Debiti e disoccupazione sembrano portare l’aria di un decennio depressivo stile Giappone negli anni 90. La crisi è iniziata nel 2007 , sono passati 5 anni e le cose sono peggiorate perché le cure al malato sono state fatte con medicine vecchie o peggio dagli stessi dottori che hanno sbagliato diagnosi. La possibilità di vedere un futuro roseo sono poche, ma potrebbero derivare da un dato che nell’oceano della crisi ha una nota positiva, ossia sembra che facendo la spesa , le famiglie stiano più attente a non sprecare, che l’uso di auto si è ridotto del 10 % e che le vendite di bici hanno subito un boom. Un cambio di vita in Occidente è obbligatorio, dato che si è vissuto sopra ogni aspettativa pensando che il debito l’avrebbero pagato i posteri. I debiti si pagano subito perché se no aumentano. Il 2013 concludendo potrebbe essere l’anno spartiacque tra una rivisitazione dello standard di vita del mondo occidentale, sperando che non sia eccessivamente drastico, e il continuo ricorso al debito , medicina utile nell’immediato ,ma dannosa sul lungo.
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