Il marchio Alessi gode, nonostante la crisi, di una discreta salute, l'anno scorso ha fatturato 85 milioni, ma ora, dopo qualche mese di super lavoro e straordinari, le commesse scarseggiano. E' la faccia più nota della crisi che qui, in quello che fino a metà degli anni Novanta era il fiorente distretto dei casalinghi e delle caffettiere, fa sentire i suoi effetti più drammatici. "L'azienda tutto sommato sta bene - spiega la figlia di Alessi, Nicoletta - e non volevamo fare ricorso alla cassa integrazione anche se adesso abbiamo un esubero di ore". E così nei prossimi mesi la Alessi pagherà i suoi dipendenti per pulire le aiuole, tinteggiare le scuole, assistere i bambini, gli anziani e i disabili, ciascuno secondo le proprie competenze. E per costruire, in uno spazio all'interno della fabbrica, un laboratorio artigianale per i ragazzi disabili per il quale non c'era più spazio " ( www.republica.it)
In un clima di pessimismo cosmico in cui ogni giorno :
· La dove apre un esercizio commerciale ne chiudono 3
· Disoccupazione al 12,5 % ( giovanile 34%)
· Debiti in arretrato per le imprese a 400 mld
· Aumento IVA
· Tasse medie al 44 %
· Rincari di Luce, gas, autostrade, ticket sanitari
Girando e rigirando qualche imprenditore illuminato esiste.
Alessi azienda riconosciuta a livello mondiale che espone al MOMA di New York ed è un classico del made in Italy, patisce le pene della crisi, ma ha capito che piangere e chiedere aiuti ad uno Stato che l'ha abbandonata è inutile.
Nasce così l'idea di aiutare una città , gli studenti, gli anziani , a costi veramente bassi. Si potrebbe pensare in comune con le autorità e le associazioni la possibilità di collaborare con gli impiegati e operai in cassa integrazione per operare nelle aree che hanno maggiormente bisogno. Risolvere quei problemi che per mancanza di soldi i comuni non riescono ad effettuare e che comunque potrebbero fari vivere meglio i cittadini stessi. A queste opere di volontariato per aiutare le famiglie dei lavoratori , poichè percepiscono solo il 60% degli stipendi so potrebbe magari ipotizzare una cifra simbolica al giorno ( 20 euro ) o meglio ancora un accesso scontato alle attività del comune e del circondario ( Piscine, estate ragazzi, cinema, teatri, negozi, buoni spesa)per incrementare i consumi ,ma soprattutto concedere ancora la gioia di sorriso alle persone o il piacere di godersi una bella giornata in maniera spensierata.
In un periodo in cui sembra che l'odio ed il pessimismo dovuto alla crisi stanno mettendo tutti contro tutti, lo Stato ha difficoltà a ricucire quel sentiment di fiducia verso i propri cittadini e le famiglie subiscono grosse perdite economiche e di autostima dovute alla mancanza di lavoro, queste soluzioni possono essere la svolta per una vita comune MIGLIORE.
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