Giugno 2013 , secondo gli accordi creati dal Governo Berlusconi nel 2011 in crisi d'identità e sotto la pressione tedesca e poi confermati da Monti , ci sarà un aumento Iva dal 21 al 22%.
Un punto che porta questa tassa indiretta verso un aumento di spesa media di 130 euro a famiglia anno.
Il mancato aumento però costerebbe 3 mld di euro allo Stato, che a Bilancio ha messo come copertura di spesa questa cifra e quindi non può sgarrare se non vuole i falchi europei già pronti a controllare che non si sfori il pareggio di bilancio.
L'aumento in se per se è una pazzia, in una spirale depressiva che dura da 2 anni ( in teoria 5,ma nel 2011 il Pil ha avuto una piccola fiammata) l'aumento di una tassa che fondamentalmente si applica ai consumi è da pazzi e come buttare benzina sul fuoco.
Mercati ciclici e settori come industriale, alimentare, turismo, agricoltura ecc ecc rischiano di subire un salasso di altri decine di miliardi che spariranno perché la stretta dei consumi è il primo istinto di sopravvivenza.
Avere entrare fiscali per 3 mld ipotetici e perderne magari 5 per minori consumi rimane la solita ricetta all'italiana. Non guardare mai al futuro ,ma solo è sempre al presente, perchè fra 3 anni chissa cosa si potrà fare.
3 Mld di entrate cosi come altre 6/7 mld per una riduzione del Irpef o della Tares sui rifiuti potrebbero essere recuperati da dismissioni statali, recupero edilizio di zone abbandonate, razionalizzazione dei costi della PA ( la spesa oggi è 800 mld, basterebbe l '1%), tagli delle province, gara per le frequenze TV ( 3 mld), Gestione dell'IMU per le banche, fondazioni, sindacati e Chiesa (4 mld), Tasse sulle Slot machine (2 mld), Tasse su sigarette e minor deduzione sanitaria per chi fuma ( aumentare la franchigia da 220 euro a 400) ecc ecc, Multe in base alla cilindrata delle macchine ( Es.Divieto di sosta per una Panda 50 euro, Mercedes SLK 230 Euro), Aumento di 2 ore di educazione fisica a scuola ( Studi hanno confermato che maggiore esercizio fisico influisce positivamente sulla spesa sanitaria nazionale).
L'iVA che arriva è una tassa che ammazzerà i consumi, aumenterà la disoccupazione e ridurrà le entrate fiscali totali.
Fino a quando una scelta recessiva seguirà un'altra scelta recessiva non si potrà far altro che puntare alla depressione economica. Occhio però. La "depressione" è una malattia dura a guarire.
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