Campus: Una realtà torinese vittima dalla burocrazia





Oggi a differenza degli altri post, ci dedicheremo anche alle cose che funzionano in questo paese.
Troppe volte si cerca di criticare i cittadini privi di inventiva e voglia di fare, che lasciano cadere a pezzi i beni pubblici o semplicemente si affidano alle richieste di denaro e risorse della Pubblica Amministrazione.

Nella Circoscrizione 5 di Torino, privati cittadini hanno organizzato, restaurato e attivato corsi all’interno di una struttura lasciata al degrado e ai bulli del quartiere, cercando cosi di organizzare una vita sociale in un quartiere non facile da gestire.

Cogliamo l’occasione per pubblicare la lettera di uno degli Amministratori del Circolo che oggi hanno un problema dovuto alla troppo burocrazia italiana che miete vittime perché non riconosce mai gli sforzi, il denaro speso e la passione delle persone che ogni giorno cercano di migliorare i nostri quartieri e in qualche modo aiutare anche lo Stato ad amministrare i beni pubblici e permettere ai giovani attività sportive e culturali.



L’Associazione Campus è nata nel 2005 su sollecitazione della Circoscrizione 5 per gestire in modo temporaneo l’impianto sportivo costruito dal Comune.L’impianto appena nato è rimasto incustodito ed è stato vandalizzato riportando ingenti danni.



L’Associazione Campus rispondendo alle sollecitazioni degli amministratori ha iniziato a gestire l’impianto il 1 agosto 2005 a fronte di una concessione provvisoria della durata di un anno.Fin dall’inizio la nostra idea guida è stata quella di far diventare Campus una struttura di aggregazione al servizio dei cittadini aperta al territorio.
Questa idea si è tradotta in:
- Prezzi popolari per le molteplici attività, in modo da consentire a tutti di accedervi.
- Una struttura il più possibile in ordine, pulita, accogliente.
- Condizioni particolarmente favorevoli per le Associazioni senza fini di lucro che operano sul territorio. Ricordiamo in particolare la collaborazione con Real Frassati della Parrocchia omonima, Massaua, Fiamma Azzurra promossa dagli Agenti della Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco.
- Una gestione portata avanti attraverso il volontariato dei soci, che ci ha permesso di risparmiare e reinvestire nell’impianto 130.000 euro.
Dal 2005 ad oggi abbiamo continuato a gestire l’impianto che per ragioni burocratiche (l’area su cui era stato costruito non era di proprietà del Comune) non è stato possibile assegnare definitivamente tramite regolare concessione pluriennale.In questi anni siamo stati incoraggiati dagli amministratori a proseguire l’attività e rassicurati circa l’assegnazione definitiva dell’impianto.
Nel 2011 sono stati rimossi gli impedimenti burocratici ed il Comune ha deciso di procedere all’assegnazione della concessione e la Circoscrizione 5 ha approvato una delibera per l’assegnazione diretta dell’impianto alla Polisportiva Campus.La delibera circoscrizionale deve essere confermata da una delibera comunale cosa che a distanza di una anno non è ancora avvenuta, mentre l’assessore dello sport del comune intenderebbe procedere all’assegnazione tramite bando pubblico.Questa procedura rischia di vanificare il tipo di gestione che la Polisportiva Campus ha portato avanti in questi anni.L’unico modo per garantire una continuità di gestione e salvaguardare ciò che di positivo si è costruito (cosa che ci viene riconosciuta da tutti) è un’assegnazione diretta dell’impianto alla Polisportiva Campus.Che ciò sia possibile è testimoniato dai molteplici casi di assegnazioni dirette di impianti sportivi effettuate dal Comune in questi anni.Ma è anche autorevolmente riconosciuto dal segretario generale del Comune di Torino, che in merito al ricorso di alcuni Consiglieri della Circoscrizione 5 che lamentavano l’irregolarità dell’assegnazione diretta di un impianto sportivo, il 29/09/09 esprimeva il seguente parere: saluti “Ed è proprio nella competenza consiliare che si fonda la correttezza della procedura, in quanto il consiglio comunale nella sua sovranità ha la possibilità di derogare al regolamento degli impianti sportivi (approvato dal Consiglio) consentendo l’affidamento diretto. D’altra parte quest’ultimo può essere giustificato da ragioni di efficienza ed economicità, per un migliore sfruttamento dell’impianto e trova fondamento anche nel regolamento, in particolare nell’art. 9 che riguarda le bocciofile libere e nel principio del radicamento nel territorio, che privilegia nell’affidamento chi già svolge attività in quel territorio”.Siamo convinti che condividete la nostra idea che una struttura pubblica costruita con i soldi dei contribuenti deve prima di tutto essere al servizio dei cittadini.Ci auguriamo che vogliate appoggiare nei modi e nelle sedi che ritenete opportune la nostra richiesta di assegnazione diretta dell’impianto, affinché possa continuare la nostra positiva e proficua collaborazione.Seguiteci su facebook : http://www.
facebook.com/pages/Campus/354281854603639

Nessun commento:

Posta un commento