Tasse: Pronto il taglio dell'aliquota sui redditi più bassi




Il 20 /2 /2012 il Ministro Giarda ha annunciato che l’attuale esecutivo ha in mente di tagliare o meglio allineare le aliquote Irpef.
Ad oggi la situazione è la seguente:

Da zero a 15 mila euro si paga il 23% (ossia da zero a 3450 euro di Irpef), da 15 mila euro (e un centesimo) a 28 mila euro si paga il 27% (quindi da 3450 a 6960 euro), da 28 mila euro (e un centesimo) a 55 mila euro si paga il 38% (quindi da 6960 a 17220 euro), da 55 mila euro (e un centesimo) a 75 mila euro il 41% (quindi da 17220 a 25420 euro), sopra tale soglia il 43% (quindi almeno 25420 euro più il 43% per la parte di reddito imponibile eccedente la i 75 mila euro).
L'intenzione del governo sembrerebbe quella di arrivare col tempo a ridurre (come già proposto dall'ex ministro Giulio Tremonti) tre sole aliquote del 20%, del 30% e del 40%, iniziando proprio dalla rimodulazione della più bassa, per i redditi inferiori ai 15 mila euro. In questo caso il risparmio, che varrebbe ovviamente per tutti i contribuenti ma "peserebbe" percentualmente in misura maggiore per coloro che hanno un reddito meno elevato, sarebbe di 450 euro annui massimi
I risparmi iniziano ad essere interessanti soprattutto per la maggior parte degli italiani che dichiarano meno di 26.000 Euro.


Questa forse potrebbe essere ( se non accompagnata dall’aumento Iva di Settembre 2012 ) un primo inizio per alleggerire la spesa fiscale dei cittadini e incrementare le loro entrate e quindi il potere di’acquisto.
Monti e CO sembrano aver sposato la teoria che solo dando maggiori risorse finanziarie ai cittadino si permette magari di iniziare ad aumentare i consumi , e questo potrebbe essere un primo passo.
Il discorso ora si orienta da dove usciranno le risorse per applicare la riforma. In Primis serve una lotta all’evasione fiscale che faccia tornare almeno 30 o 40 mld degli attuali 150 evasi ogni anno, in secondo luogo una rivisitazione dei servizi pensionistici assistenziali per falsi invalidi, sociali ecc che solo in Italia sono contati come 2 mln!!.
L’ equa differenziazione fiscale è alla base di un paese civile, ma a questo punto serve anche che chi via sia un forte programma di prevenzione dell’evasione e pena per chi cerca di esportare capitali o non emettere fattura. Il tema di abbassare per pagarle tutti è un classico del liberismo di destra che è alla base di qualunque grande democrazia (USA,GB, FRANCIA),ma qui in Italia è sempre stata colta come una debolezza per chi ha sempre evaso e continuerà a farlo.
Serve la repressione e allo stesso tempo l’incentivo con sconti di questo tipo per tutti quelli che onestamente dichiarano. Da rivedere per esempio ci sarebbe anche il ruolo di Equitalia che dovrebbe assistere chi ha difficoltà a pagare le tasse,ma non è un evasore. Lo Stato in questo campo deve mettere su un macchina capace di assistere chi ha dei problemi ,ma non è un delinquente e allo stesso tempo punire severamente chi evade per lavoro.
Il primo passo potrebbe essere questo , per gli altri quali : migliorare le detrazioni per figli e famigliari, detrazioni dal 730 di spese per casa e vita quotidiana, rivisitazione dei ticket sanitari in base al reddito, multe in base al reddito …..beh per quella magari ci si rivede fra un po’ di mesi.

Nessun commento:

Posta un commento